sabato 6 dicembre 2014

‘La sostanza cancerogena più significativa mai rilevata’




La sostanza cancerogena più significativa mai rilevata
Ci sarebbe una sostanza cancerogena che più di altre provocherebbe i tumori ed è una proteina presente principalmente nel latte di mucca, la caseina: “All’inizio pensavo che i prodotti caseari fossero l’alimento per eccellenza. In famiglia abbiamo sempre bevuto tanto latte per generazioni e invece ho appreso che la proteina principale del latte attiva il cancro. Abbiamo provato le proteine della soia, del grano, anche al 20%, e non attivavano il cancro. Due proteine vegetali, considerate di bassa qualità, non attivavano il cancro, che invece era attivato da una proteina animale, cosiddetta di alta qualità. Le proteine vegetali, anche se somministrate ad alto dosaggio non attivavano il cancro, ecco la differenza: l’effetto delle proteine animali è indesiderato. Quello delle proteine vegetali è l’opposto. La caseina è il più significativo agente cancerogeno ai identificato,“, ha spiegato il nutrizionista T. Colin Campbell.









Caseina, sostanza cancerogena più significativa mai rilevata. La provocazione di T. Colin Campbell
Campbell ha continuato dicendo che la sua “è una frase provocatoria”. Il medico ha anche detto: “Potete immaginare la reazione dell’industria casearia. Dire che la proteina del latte, generalmente è considerata la parte più importante, può favorire il cancro è un’idea molto provocatoria. Sono stato contattato molte volte a riguardo. Più tardi abbiamo appreso che la caseina attiva un cosiddetto ormone. Si tratta di un agente di crescita simile all’insulina, un ormone della crescita. Somministrando la caseina o altre proteine animali si attiva quell’ormone o altri ormoni. Attivare l’ormone significa stimolare la crescita delle cellule, comprese le cellule del cancro“.
T. Colin Campbell è autore del The China Study, un libro che riporta i risultati del Progetto Cina, prendendo in esame “la relazione tra cibo e malattie cardiovascolari, cancro e diabete e la possibilità di ridurre il rischio di sviluppare queste patologie o arrestare e invertire un loro sviluppo in corso attraverso l’alimentazione“. Secondo Campbell uno dei fattori principali dell’aumento del colesterolo nel sangue è l’assunzione delle proteine animali e “i risultati del Progetto Cina indicano che più è bassa la percentuale di cibi animali consumati, maggiori sono i vantaggi per la salute“.
Non tutti sono d’accordo con T. Colin Campbell (il servizio delle Iene sul suo studio aveva suscitato aspre polemiche), per cui riportiamo le dichiarazioni di Andrea Ghiselli dell’Inran in merito al China Study: “È lo studio di un ricercatore – spiega Ghiselli – e va contro tantissimi altri studi condotti nel mondo. È uno contro tutti, un pazzo che va contromano in autostrada. Il consumo di latte – che secondo il China Study sarebbe responsabile dell’insorgenza di tumori per colpa della caseina – è invece ufficialmente riconosciuto come un fattore protettivo verso le più importanti malattie cardiovascolari, il diabete, l’ipertensione e molti tipi di tumore“.
Il dottor Franco Berrino dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, invece, afferma che gli studi sul latte sono ‘molto confusi’: “Due anni fa c’è stata una grande pubblicazione sulla principale rivista di pediatria Pediatrics, che fa revisione della letteratura sui bambini, che mostra che non c’è nessuna prova che il latte faccia bene alle ossa dei bambini. Il latte fa bene ai bambini per farli crescere“, ha detto.

Caseina, sostanza cancerogena più significativa mai rilevata. Latte: i risultati di uno studio svedese
Secondo un nuovo studio bere molto latte potrebbe essere dannoso per la nostra salute. In passato le ricerche hanno dimostrato che il calcio contenuto nel latte rinforza le ossa e aiuta a prevenire l’osteoporosi. I presunti benefici che il latte porterebbe alle ossa hanno indotto le autorità competenti a raccomandare questo alimento come parte di una dieta sana. Ma un nuovo studio ha rilevato che berne in grandi quantità non protegge uomini e donne da fratture alle ossa e, anzi, è stato associato ad un maggior rischio di morte nel lungo periodo. Karl Michaelsson, autore dello studio e professore all’Università svedese di Uppsala, ha detto che i risultati della ricerca, per quanto gli riguarda, sono bastati a fargli smettere di bere latte. È anche vero, però, che lo studio deve essere considerato con cautela.

Fonti: Wired; Wikipedia La Fucina